è GIUNTA L'ORA....come ci ha detto bene il nostro caro padre Lorenzo omenica sera, perchè sta succedendo questoad eluana?Voi vedete una figura materana in tutta la faccenda?certo che no senno nn sarebbe mai accaduta una coa cdel genere, perchè solo chi l'ha portata in grembo per 9 mes e la fatta nascere sa il valore della vita in pieno...una mamma nn avrebbe ai ragionato cosi...
La lunga guerra fra la magistratura e la politica segna ancora una
volta un punto a favore del partito dei giudici.
Stanotte, proprio in
queste ore, stanno prelevando Eluana Englaro dalla clinica di Lecco per
portarla a Udine, dove sarà fatta morire di fame e di sete.
Si, perché
per chi non l’avesse ancora capito, quella di Eluana Englaro è l’
ennesima autoaffermazione della magistratura, che anziché preoccuparsi
di farle rispettare, le leggi, le vuole fare. Il partito dei giudici,
giustamente, viene detto, e all’inaugurazione dell’anno giudiziario,
sabato scorso, l’abbiamo sentito. Toni perentori e tanta arroganza. Le
nostre sentenze non si toccano, non si giudicano, non si criticano, si
eseguono e basta: questo il loro messaggio (andatevi a leggere quello
che ha detto Grechi, Presidente della Corte di Appello di Milano, anzi,
Prof. all’Università Cattolica, vergogna, vergogna, vergogna!).
Sufficiente a tranquillizzare la Clinica “La Quiete”, che, nello stesso
pomeriggio ha dato prontamente l’OK, e forte della benedizione dei
giudici, solo 48 ore dopo ha fatto partire l’ambulanza per prelevare
Eluana.
Parlano di una sentenza da rispettare, per il caso Englaro,
quando invece è un decreto quello che permette a suo padre di farla
morire di fame e di sete. Non è differenza da poco: quel decreto –
della corte di appello di Milano – non è definitivo, perché per sua
natura può sempre essere modificabile. E poi non obbliga nessuno ad
eseguirlo. Autorizza, ma non obbliga.
Il problema è che quando qualcuno
ci ha provato, a chiedere di modificarlo, i giudici hanno detto che no,
chi l’aveva chiesto non poteva farlo, non aveva titolo, non era
legittimato. E non sono entrati nel merito, cioè non hanno risposto
alle contestazioni.
Lo ha chiesto la procura di Milano, a luglio, di
rivedere il decreto, ma i giudici hanno risposto che il fatto di Eluana
è cosa fra privati, non di interesse pubblico e quindi la procura non
poteva chiedere niente.
Poi lo hanno chiesto trentaquattro (diconsi
trentaquattro) associazioni di familiari di malati in stato vegetativo
alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, ma anche questa ha risposto
che le associazioni non erano legittimate a farlo. In fondo, Eluana non
era mica iscritta a nessuna delle associazioni. Che c’entrava con loro?
No iscrizione? No ricorso.
Come se le associazioni di reduci di campi
di sterminio non potessero rappresentare i morti perché questi non
erano iscritti al momento del decesso.
E allora chi potrebbe contestare
il decreto, chi potrebbe impugnarlo, secondo la legge? Il tutore (suo
padre) e il curatore speciale, l’avvocato Franca Alessio, che è stato
nominato per fare da contraddittorio al tutore, e che invece è d’
accordo con lui. Il risultato è stato un processo incompleto, monco, in
cui le due parti che si dovevano contrapporre (un po’ come accusa e
difesa, nei processi) hanno sostenuto la stessa tesi, e nessuno quella
opposta.
Poi sono state raccolte nuove testimonianze, che
contraddicono quelle accettate dalla Corte di Appello, ed è stato
presentato un esposto alla Procura di Milano.
Ma evidentemente a Milano
i giudici scarseggiano, oppure l’esposto si è perso, oppure tutte e due
le cose insieme.
E quindi in nome della legge Eluana Englaro sarà fatta
morire di fame e di sete, in nome di una volontà mai scritta, solo
dedotta, e solo da alcuni.
Eppure, a sentire i racconti di suo padre,
sembra che stessero sempre a parlare di stati vegetativi e di coma: e
come mai non ha lasciato neanche non dico una lettera ma un appunto, un
bigliettino, un disegno, uno scarabocchio, niente di niente?
Mentre
scrivo, è ripartita l’ambulanza da Lecco. C’erano persone a protestare.
Qualcuno ha urlato “Eluana, svegliati!”, qualcun altro si è sdraiato
sul cofano dell’autoambulanza per non farla ripartire. Ma l’ambulanza è
partita, e si è portata via Eluana per sempre.
Sono andati a prendere
Eluana nel pieno della notte, come ladri, per rubare una vita (l’ha
detto anche l’assessore regionale Boscagli). Perché non sono andati di
giorno? Qual è il problema? Si vergognano? Sarebbe ora. (da
stranocristiano.it)