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MessaggioTitolo: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMar Feb 10, 2009 12:38 am

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ELUANA ENGLARO E' MORTA

Eluana Englaro e' morta poco dopo le 20.00 presso la Clinica La Quiete di Udine. I legali della famiglia hanno detto che e' un momento tragico. Una grande folla si e' subito radunata davanti all'ingresso de La Quiete. L'arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo, carnico come Eluana, si e' subito raccolto in preghiera. Il procuratore Antonio Biancardi ha acquisito le cartelle cliniche. ''Domani mattina - ha detto Biancardi - con il medico legale, dottor Carlo Moreschi, e un consulente che ho nominato, decidero' se e' il caso o meno di procedere all'autopsia''.

Il cardinal Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la Salute, il 'ministro della salute' vaticano, alla notizia della morte di Eluana ha detto che ''quello che ci resta ora e' raccomandare al Signore Eluana Englaro, affinche' il Signore le apra le porte del cielo, a lei che ha sofferto tanto in terra''.

''Il Signore le apra le sue braccia, e le porte del Paradiso - ha aggiunto il porporato - e affidiamo alla misericordia di Dio chi ha fatto questa scelta. In questo momento dobbiamo avere uno spirito di perdono e riconciliazione, non avviare polemiche, e continuare a promuovere il rispetto assoluto alla vita''.


ELUANA è MORTA...SI L'HANNO UCCISA... LA PENA DI MORTE è ARRIVATA ANCHE IN ITALIA...

PREGHIAMO SOLO PER LEI... SOLO PER LA POVERA ELUANA... E PER LE PERSONE CHE GLI SONO STATE ACCANTO...
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMar Feb 10, 2009 1:46 am

riposi in pace... le preghiere sono per lei, per tutti coloro che stanno male e soffrono..per la sua famiglia...
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMar Feb 10, 2009 1:48 am

si anche per la sua famiglia... per il padre preghiamo perchè il Signore gli faccia capire che ha ucciso sua figlia...e per la mamma che sta malissimo fisicamente....
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMar Feb 10, 2009 2:46 am

quando era uscita la sentenza dei giudici ero rimasta scioccata...ora che tutto è accaduto lo sono ancora di più! mi chiedo se sia possibile tutto ciò! combattiamo ogni giorno contro la fame nel mondo..e invece in Italia... dove di cibo ce n'è in abbodanza lasciamo una donna morire di fame! è assurdo! è così assurdo che in parlamento hanno dovuto fare un decreto che dice che è vietato non alimentare e idratare una persona... non dovrebbe essere una cosa scontata?? e invece in Italia non è così! è il paese dell'assurdo!!
possiamo solo sperare che nn accada più!
le mie preghiere questa notte sono rivolte a Eluana. prego anche per i nostri parlamentari! hanno sulla coscienza una morte in più..oltre a quelle che ogni giorno il nostro sistema malato fa!
ciao Eluana!
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 4:51 pm

marcodb84 ha scritto:
per il padre preghiamo perchè il Signore gli faccia capire che ha ucciso sua figlia...

Scusate ma in questi giorni guardando il tg, discutendone sia in famiglia ke a scuola, sono riuscita a farmi un'idea a riguardo...e nn sono affatto d'accordo su quello ke ha detto marco...dovremmo invece augurarci ora che cessi lo sciacallaggio nei loro confronti messo in atto dal Presidente del Consiglio, alcuni Politici, ed i gruppi cristiani integralisti.
Il padre non ha ucciso la figlia..assolutamente!...Non penso ke per lui sia stata una scelta facile e gioiosa quella di staccare la spina, e "uccidere" o meglio dire "lasciar morire" la figlia...è un'assurdità affermare ke lui o altri l'abbiano uccisa, xke Eluana è morta 17 anni fa...ora nn faceva altro ke continuare a vegetare solo grazie a delle macchine, che la alimentavano artificialmente. Si può continuare a dire ke solo Dio è in grado di poter togliere la vita a ciascun individuo..ma secondo me quella di Eluana non era più una vita, e, come hanno più volte detto alcuni medici, non c'era più alcuna speranza che la donna si risvegliasse dal coma..Quindi quali conseguenze positive avrebbe potuto portare il proseguimento dell'alimentazione artificiale?..
Quindi...scusate ma io concludendo pregherei il Signore per il padre, la madre perchè li aiuti a superare questo momento tragico della loro vita, come ha fatto finora durante questi lunghi anni di sofferenza..e naturalmente per Eluana, affinchè riposi in pace..
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 5:51 pm

ARTICOLO DI mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, apparso questo martedì su Il Sole-24 Ore.

* * *

Scrivo a te, Eluana,

ora che sei morta a questo mondo, che avevi amato con la freschezza della tua giovinezza e l’entusiasmo delle tue speranze. Questo amore lo avevi detto in tanti modi, finché ti era stata data la possibilità di farlo. Si leggeva perfino nelle tue fotografie, in quei tuoi occhi aperti alla vita, in quel volto custode dei tuoi sogni. Perfino il desiderio di morire, piuttosto che vivere senza averne coscienza, se veramente c’è stato, non poteva che nascere in te da questo amore alla vita. Ed ora che per alcuni tutto è finito di te, scriverti è un modo per continuare a dire insieme con te che la vita è più forte della morte, che l’amore non finirà mai. Ti credo viva in Dio, mistero del mondo, e credo che tu possa dialogare con me e capirmi al di là della povertà delle mie parole. Quello che vorrei dirti nasce proprio dalla misteriosa comunicazione che c’è ora fra noi, oltre e più profondamente di ogni parola: ora tu sai, come mai avresti potuto saperlo prima, quanto questa vita mortale è preziosa, quanto vale ogni istante di essa, quanto prezioso è stato ogni attimo dell’esistenza che ti è stata tolta. Ora lo sai perché vedi come tutto di te, ogni tuo respiro, ogni tua ora, fosse custodito da uno sguardo di amore, che non ti ha abbandonato mai, anche nel lungo silenzio dei tuoi ultimi diciassette anni. Era lo sguardo di Dio, che ti raggiungeva attraverso quello di tutti coloro che ti hanno amato, di quanti ti hanno accudito e hanno creduto in te, nel valore della tua vita, preziosa sempre, preziosa come sarebbe stata anche se tu avessi continuato a vivere per mesi, per anni. Era quello che sapevano le Suore cui era stata affidata e la cui premurosa tutela non ti avrebbe mai voluto lasciare!

Tu sai che non giudico chi ha voluto che tu morissi: il dolore può cambiare la visione delle cose molto al di là di ciò che si può pensare. Colgo però in tutta questa battaglia per il tuo presunto diritto a morire qualcosa di triste, come un segnale di disperazione: vorrei che la tua morte potesse ora gridare a tutti che la vita di un essere umano è sempre degna di essere vissuta, quali che siano le sue condizioni, perfino la sua mancanza di coscienza o la sua impossibilità di esprimersi. Rinunciare a credere questo apre la strada al buio della pretesa dell’uomo sull’uomo, alla follia di sentirsi padroni esclusivi della propria esistenza o di quella degli altri. Non riesco a credere come la tua morte possa essere ritenuta da qualcuno una vittoria. La vera vittoria è solo quella della vita e dell’amore, che sconfigge la morte e dà senso a ogni cosa. L’amore “tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine” (1 Lettera di Paolo ai Corinzi 13). Proprio per questo, vorrei che la Tua morte servisse anche a non dimenticare le tante Eluana che vivono nel mondo, quelle di cui nessuno ha parlato e forse parlerà mai: penso alle innumerevoli storie di dolore e di amore che accompagnano vite umane ritenute da molti insignificanti; penso ai malati terminali, a quanti come te non possono più comunicare o non hanno più alcuna coscienza. Intorno a loro si intrecciano storie diverse, da quelle dell’indifferenza e dell’abbandono, a quelle di chi per amore le custodisce fino alla fine come un dono prezioso. Come sarebbe importante che il Tuo sacrificio servisse a riscoprire il valore di queste vite, e aiutasse tutti a sprigionare verso di esse energie di rispetto e di amore più forti di ogni vittoria della morte! Vorrei infine che la fretta impressa alla conclusione della tua esistenza facesse riflettere tutti, anche chi si è schierato per il diritto a volere la tua morte: il chiasso di questi ultimi giorni, il chiacchiericcio politico che ha trasformato la tragica fine della tua esistenza in un palcoscenico di opinioni e di partiti, ceda ora il posto al silenzio e alla decisione. Occorre una legge che tuteli la dignità della vita fino alla fine. Nessun accanimento terapeutico su vite straziate dalla sofferenza e dal male. Ma anche la garanzia che nessuna vita sia più spenta come è stata la tua, permettendo che si possa morire di inedia per la sottrazione degli elementi vitali. Se il silenzio ultimo della fine della tua esistenza terrena potrà indurre a riflettere e a decidere così, ben al di là degli schieramenti di parte, l’infinita tristezza di quest’ora di morte potrà produrre semi di vita. Riposa in pace, Eluana, e continua a parlare al cuore degli uomini dicendo a tutti parole d’amore.
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 5:52 pm

Usa, risveglio dopo 19 anni. Un mistero per la scienza
Dagli Usa alcuni casi di pazienti in stato vegetativo che si sono risvegliati o hanno ripreso alcune funzioni: ecco perchè si può sperare.

di Paolo Lambruschi, Avvenire 23 luglio 2008Risvegli dopo 19 anni...
Giovani in stato vegetativo che tornano a parlare, diagnosi che sembrano chiudere ogni spiraglio improvvisamente smentite: ecco perché si può sperare. Un esempio: il caso Terry Wallis, dal 1984 paralizzato e in stato vegetativo, poi in coma minimo, che ha parlato nel 2003...

Risvegli miracolosi, nuova sfida per la ricerca scientifica. Negli Usa alcuni medici stanno lavorando per offrire speranze anche a chi è in stato vegetativo, ribaltando il concetto di irreversibilità che spesso sigilla tali vicende. Per le attuali conoscenze, dopo due anni è raro risvegliarsi. Tuttavia alcune storie di pazienti in stato vegetativo, la diagnosi di Eluana, confermano che è possibile.

Il caso più famoso al mondo è quello di Terry Wallis, 44 anni, meccanico di Ozark, Arkansas, che ebbe un terribile incidente stradale il 13 luglio del 1984. Si risvegliò l'11 giugno del 2003. Un miracolo che ha fatto il giro del globo, raccontato anche da un documentario televisivo, «L'uomo che ha dormito per 19 anni» trasmesso da diverse stazioni. Non in Italia. Al momento dell'incidente Terry aveva appena compiuto 20 anni, era sposato e aveva una figlia di sei mesi. Arrivò in ospedale in coma. Lentamente le sue condizioni migliorarono, dopo più di un anno gli venne diagnosticata la paralisi degli arti e lo stato vegetativo permanente. Respirava autonomamente e doveva essere nutrito artificialmente. I medici non gli davano speranze. Wallis venne trasferito in una centro vicino a casa, dove i genitori hanno continuato a prendersi cura di lui. Niente fisioterapia, troppo costosa, ma ogni giorno per 18 anni lo hanno lavato, girato per evitargli le piaghe, gli hanno parlato e fatto ascoltare musica. La madre Angilee non ha ascoltato chi le suggeriva di staccare il sondino dell'alimentazione. Sentiva che il figlio era vivo. Nel 2002 l'equipe del Jfk Center per i traumi cranici del New Jersey, che sperimenta nuove terapie, aveva esaminato con tecniche più raffinate il suo cervello. Una scala messa a punto dal professor Joe Giacino lo aveva classificato in «coma minimo», gradino superiore allo stato vegetativo. Era in grado di rispondere ad alcune sollecitazioni. L'anno dopo, a sorpresa, Terry si svegliò e pronunciò la prima parola: «Mamma». Il caso resta inspiegabile. Secondo Giacino, al momento dell'incidente la medicina non aveva infatti le conoscenze sufficienti per classificarlo adeguatamente. Impossibile quindi ricostruire l'evoluzione cerebrale che lo ha portato a uscire dallo stato vegetativo, passando al coma minimo per poi risvegliarsi. Forse il processo era iniziato dieci anni prima, quando i neuroni dei lobi cerebrali avevano ricostituito i circuiti lesionati. Terry sa contare e parla. Non ha riacquistato la capacità di memorizzare, è rimasto al 1984. Per lui il presidente è Reagan e Bruce Springsteen canta «Born in the Usa».

È stato Joe Giacino, ad aprile, a un convegno internazionale a Lisbona, a riflettere sulla lezione impartita alla scienza dal caso Wallis. Il luminare, la cui equipe sta sperimentando nuove terapie per questi pazienti, ha dichiarato al celebre programma televisivo «Good morning America» sulla rete Abc che gli stati vegetativi vengono diagnosticati troppo in fretta, magari su pressione delle compagnie assicurative. I malati raramente vengono visitati da neurologi dopo la diagnosi e, al sito del dipartimento federale della Sanità, l'anno scorso, ha aggiunto: «Una visione nichilista nella medicina afferma che, quando il cervello è gravemente danneggiato, non c'è nulla da fare. Le ricerche dimostrano il contrario, bisogna approfondire».

Sul New York Times del 28 marzo 2003, la sua equipe aveva raccontato la vicenda di un'altra paziente, anonima per volontà dei parenti e in stato vegetativo da 25 anni, la quale periodicamente parlava senza riprendere coscienza. I macchinari le avevano rilevato l'energia cerebrale di una persona in anestesia.

Viene infine dal Colorado il terzo, inspiegabile, caso raccontato dal neurologo Randall Bjork alla «Gazette» di Colorado Springs l'8 marzo 2007. Una donna di 50 anni, Christa Lily Smith, la cui diagnosi è «stato vegetativo» periodicamente si risveglia. Piombata in coma nel 2000 per un attacco cardiaco, è migliorata fino a venire alimentata artificialmente. Si è svegliata finora cinque volte, altrettante è tornata in stato vegetativo. Segnali che confermano come la scintilla della vita riesca a resistere anche in frontiere ignote. E che, se non si ha una visione nichilista, tengono accesa la speranza.
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 5:54 pm

cara va.va puntroppo nn la posso vedere come te ... se venivi ieri sera alla riunioni ne abbiamo parlato

allora ti faccio due domande...

Eluana era attaccata a qualche macchinario che la aiutava a respirare? NO

Ad Eluana il cuore batteva autonomamente?
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 6:07 pm

non pensiamo alla politica...pensiamo che una ragazza è stata nn uccisa va bene ma fatta morire di fame e di sete...

e mi riferisco anche a quello che dicevamo ieri sera...lei era bellissima 7 giorni fà..."parole delle suore"... non è vero che era sformata...

e poi perche se si è risvegliata a 19 anni una ragazza nn dare la possibilità anche a lei di provarci... forse egoisticamente pesa portare una croce simile...senza pensare che abbiamo messo in croce GESù il figlio di DIO.
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MessaggioTitolo: vi prego dileggere tutto anche se è lungo   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 6:54 pm

TRA VERITÀ E INGANNI

«Deturpata? Era bella, sette giorni fa»

«Non è possibile che Beppino abbia detto questo», mormorava ieri a Lecco suor Rosangela, dopo aver letto sul 'Corriere' di una E­luana che pesava 35 chili e il cui vol­to era deturpato dalle piaghe. «For­se si riferiva a questi ultimi giorni, dall’arrivo a Udine, ma come può essere cambiata così?», si chiedeva senza capire... Una settimana sen­za più cure né sollievi e quattro giorni senza cibo né acqua, sospe­si per intero e all’improvviso, sono torture, è vero, ma possono basta­re? «Da qui è andata via che era bel­la - taglia corto la suora - , del resto verranno pur fuori le cartelle clini­che, basterà andare a leggere l’ulti­mo bollettino di Defanti prima del­la partenza da Lecco. È scritta ogni cosa, qui in collaborazione con lui si seguiva un percorso ben preciso e dettagliato, risulterà tutto». E le accuse di Beppino? Alza le spalle lasciando trasparire solo affetto.

«È un uomo tutto da capire». Ora che importanza può avere che Eluana avesse un aspetto salubre o malato, che fosse magra o in car­ne? Oggi davvero tutto questo sa­rebbe abissalmente lontano, persi­no grottesco. Se non fosse che quel corpo, anche ora che tace, conti­nua a parlare, eccome se parla. E racconta anni di assistenza perfet­ta a tutti i livelli. O invece altrettanti anni di «violenze subìte», a sentire chi vorrebbe una Eluana scarnifi­cata, «dalla faccia che si era rinsec­chita come il resto del corpo», che « pesava meno di 40 chili » , le cui «braccia e gambe erano rattrappi­te » , con il viso tutto piagato da « quelle lacerazioni che ai vecchi vengono sul sedere o sulla schiena ma a lei anche in faccia»... Questo si leggeva infatti sul 'Corriere del­la Sera' di ieri a firma Marco Ima­risio, questo il papà di Eluana gli ri­feriva « ancora ieri mattina » ( cioè lunedì 9, giorno della morte), of­frendo un quadro raccapricciante dello stato di sua figlia (che lui ha visto per l’ultima volta martedì 3, il giorno dopo l’arrivo a Udine).

Bi­sognerebbe solo tacere, adesso, ma simili dichiarazioni disorientano un’opinione pubblica che non sa più dove sta la verità e ha diritto di sapere: perché l’uccisione di Elua­na non è (e non è mai stata) un fat­to privato, e oggi sostenere che fos­se in stato terminale, un lumicino che attendeva solo un soffio per spegnersi, suona come una gravis­sima e fuorviante deriva. L’ennesi­ma. Difficile, peraltro, da sostene­re: non solo lo stesso neurologo Carlo Alberto Defanti ancora l’al- troieri (lunedì 9), non prevedendo il crollo della paziente, insisteva sul­le sue 'ottime' condizioni fisiche («al di là della lesione cerebrale è u­na donna sana, mai una malattia, mai un antibiotico, probabilmente resisterà più a lungo della media»), ma curiosamente lo stesso ' Cor­riere' per due giorni consecutivi ha affidato a un’altra dei suoi inviati a Udine la descrizione dello stato di Eluana, di segno opposto a quella del collega: per altri tre o quattro giorni, scriveva infatti Grazia Ma­ria Mottola sabato 7 febbraio, «il suo volto resterà ancora intatto, le guance piene, gli occhi allungati, le labbra rosa... » , certo, aggiungeva poi, non ha più l’ombretto azzurro sulle palpebre né le pose da mo­della delle foto di vent’anni fa, ma è «pur sempre bella anche oggi, so­prattutto per la pelle, ancora bian­ca e distesa». Solo tra qualche gior­no, diceva dopo aver sentito De­fanti e De Monte, « il viso comin­cerà ad affilarsi, e zigomi e naso spunteranno sempre più pronun­ciati. Ma nessuno permetterà che la sua pelle si raggrinzisca e perda il candore».

Ancora lo stesso quoti­diano e la stessa cronista, domeni­ca 8 febbraio, dedica un intero ar­ticolo a descrivere un’Eluana che è ovviamente « l’immagine sbiadita della bruna stupenda» di un tem­po, ma ha gli stessi lineamenti so­lo più delicati ed è ancora bella. La giornalista rivela di averla vista dal vivo nella stanza di Lecco più vol­te, anche a ottobre nel giorno in cui un’emorragia se la stava portando via. Anche in quelle condizioni «la pelle è chiara e distesa, gli occhi profondi che non si fermano mai», ma la bocca «si apre e si chiude boc­cheggiando » per la morte che pare imminente. Invece la crisi passa e pochi giorni dopo «il viso è sempre lo stesso», la vita riprende i suoi rit­mi con « le passeggiate in carroz­zella, la ginnastica tra le mani del­le suore » . E, aggiungiamo noi, di quattro fisioterapisti che tutti i gior­ni si alternavano per tenere tonici i muscoli e sano il fisico. Girata con­tinuamente nel letto antidecubito, Eluana non aveva una piaga e i suoi arti erano sodi grazie alla ginnasti­ca passiva, quella che migliaia di al­tri pazienti in stato vegetativo pur­troppo non ottengono, dati i costi di simili trattamenti. Allo stesso De­fanti la sera dell’emorragia aveva­mo chiesto personalmente come Eluana potesse essere così florida e sana, senza una piaga, e il medico aveva attribuito senza esitazioni il merito «a queste suore che volon­tariamente la assistono con una competenza e abnegazione che io non ho mai visto altrove».

E così stridono ancora di più le ul­time dichiarazioni rilasciate ieri se­ra da Beppino al tg del Friuli: «Non perdòno la mancanza di rispetto nei riguardi di Eluana e della mia fa­miglia tutti questi anni. Eluana ha subìto non un accanimento tera­peutico, ma una violenza terapeu­tica: non voleva che nessuno le mettesse le mani addosso e loro lo hanno fatto continuamente per 17 anni». Anche dinanzi a insinuazioni in­giuriose le suore chiedono solo si­lenzio e preghiera, e ancora ieri si preoccupavano per Beppino, l’uo­mo che hanno sempre rispettato al punto da essere state inflessibili guardiane di quella figlia diventata anche loro, al cui capezzale non ac­cedeva nessuno - senza eccezioni ­se non era accompagnato dallo stesso Englaro. Ieri per ultima alla ridda di voci si è aggiunta quella di Marinella Chiri­co, giornalista Rai, che domenica pomeriggio, quando Eluana era già priva di cibo e acqua da tre giorni, proprio da papà Beppino è stata fatta entrare nella stanza della fi­glia assieme al fratello Armando Englaro: «Mi ha chiesto di vederla perché critiche 'ferocissime e cru­deli' mettevano in dubbio il suo stato reale», spiega la collega, che là dentro 'scopre' che Eluana, dopo 17 anni di stato vegetativo, «è irri­conoscibile rispetto alle foto » ( di venti anni prima e di ragazza sana), che è «una donna completamente immobile», che «gli infermieri so­no costretti a girarla ogni due ore», per evitare il decubito (come a Lec­co si è fatto per 15 anni), che solo le orecchie «presentano lesioni» in quanto «unica parte del corpo non tutelabile nemmeno girandola»…

C’è da chiedersi come immagina­va che fosse uno stato vegetativo (incontrare questi pazienti è sem­pre una delle esperienze più toc­canti) e se avesse nella sua vita av­vicinato già altri pazienti del gene­re (ma certo non curati come Elua­na). A questo punto, però, di «ferocissi­mo e crudele» c’è solo un terribile sospetto: se davvero una settimana nella casa di riposo di Udine è ba­stata, come dice la Chirico, a fare di Eluana un corpo la cui vista era 'devastante', che cosa le hanno fat­to? Come si distrugge in sette gior­ni un equilibrio stabile da quindi­ci anni? Per Eluana ormai non c’è più nulla da fare, ma a chi di dove­re ora almeno l’obbligo di far e­mergere tutta la verità. Suor Albina , che con suor Rosangela e le altre sorelle ha curato per 15 anni Eluana alla clinica 'Talamoni' di Lecco

Lucia Bellaspiga, Avvenire 11.02.2009
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 8:05 pm

Rispondo alla domanda di Marco..certo Eluana respirava da sola..ma puoi dirmi a cosa le serviva respirare..? mha...nn capisko...a mio parere questo è stato solamente un accanimento terapeutico, e se proprio non lo si vuole ammettere, l'importante è non colpevolizzare i genitori di un reato che non hanno compiuto..questo è un gesto disumano da parte di chi li accusa così ingiustamente..!

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TRIESTE - Marinella Chirico - del Tgr del Friuli Venezia Giulia - e' stata l'unica giornalista a entrare nella stanza di Eluana in quanto con lei la famiglia aveva instaurato un rapporto di forte fiducia. "Era da tempo che io seguivo questo caso - ha raccontato oggi in diretta tv, presentata dal caporedattore Giovanni Marzini - e il rapporto da professionale che era professionale si era poi trasformato in rapporto di stima e affetto, prima con il dott. De Monte e poi anche con gli stessi familiari di Eluana".

"E allora mi era stato chiesto di vedere Eluana - ha proseguito Marinella Chirico - anche perche' si erano accese delle critiche ferocissime sul suo vero e reale stato e questa polemica continuava a crescere e di cio' Beppino era profondamente ferito e angosciato per non essere creduto. E quindi mi hanno chiesto - come professionista dell'informazione, ma anche come persona di fiducia - che entrassi nella stanza dove c'era Eluana".

'E cosi' domenica pomeriggio accompagnata dal dott. De Monte - ha proseguito - sono entrata nella cameretta di Eluana. L'impatto e' stato fortissimo e posso dire che Eluana e' esattamente come si puo' immaginare possa essere una donna in stato vegetativo da 17 anni: irriconoscibile, assolutamente irriconoscibile rispetto alle foto che si vedono, una donna completamente immobile che gli infermieri e i sanitari costretti a spostarla ogni due ore per evitare che il corpo si piagasse. Le orecchie pero' avevano delle lesioni in quanto unica parte che non si poteva tutelare.
Una situazione - ha concluso - devastante, emotivamente molto forte. Siamo rimasti li' quasi 3 ore, ci sono state cure e la visita di un ispettore come da protocollo".
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeMer Feb 11, 2009 8:22 pm

è normale dopo tre giorni senza essere alimentata...

cmq respirare gli serviva per vivere...e ke ne sappiamo un giorno forse per parlare...ora nn lo sappiamo più...

"L'accanimento terapeutico consiste nell'applicazione, in assenza di consenso informato, di tecniche mediche che prevedono l'uso di macchinari e farmaci al fine di sostenere artificialmente le funzioni vitali di individui affetti da patologie inguaribili e tali da determinare la loro morte in assenza dell'impiego di tali tecniche."


quindi nn può essere quello che dici tu perchè Eluana aveva solo delle sondine attaccate al corpo...per essere alimentata nn per far battere il cuore o respirare è ben diverso... WIKIPEDIA ti aiuterà meglio di me sulla definizione Wink
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeGio Feb 12, 2009 2:10 am

pensando a Eluana e alla sua vita spezzata mi torna in testa continuamente un immagine..l'immagine di Madre Teresa di Calcutta che si prende cura dei malati nelle strade dell'india. i lebbrosi..pieni di piaghe e vermi..erano lì nelle strade di Calcutta ed erano tutti destinati a morire malati.Lei xò non li ha abbandonati..non li ha uccisi..ha allietato i loro ultimi giorni di vita..li ha puliti e dato da mangiare..li ha fatti morire con dignità.ecco in quei malati rivedo eluana e le suore di lecco che si sone prese cura di lei per 17anni. io vedo amore nel gesto di madre teresa!
non giudico il signor englaro..vedo nel suo gesto disperazione e solitudine.ha vissuto di 17 anni d'inferno..la figlia in coma..la moglie malata di tumore che si è aggravata sempre + negli anni. era un uomo solo e disperato e ha visto come unica via di uscita lasciar andare via la figlia.non lo giudico..anzi lo comprendo..ma non ritengo comunque giusto il suo gesto e di chi lo ha permesso..nessun uomo può decidere x la vita altrui che sia lo Stato un giudice un padre o il papa.nessuno!solo Dio può. allo stesso modo ritengo infondato il gesto di quell imprenditore che ha sparato e ucciso un ladro. la vita è vita . il cuore batte è vita. non c'è molto di incerto. le batteva il cuore ed è stata fatta morire di fame! era viva...e si sarebbe potuta svegliare da un giorno all'altro!e scusate se lo ridico di nuovo..ma non riesco a togliermelo dalla testa.. la cosa BRUTALE è come è stata fatta morire..non con un iniezione,non staccandole una makkina che la faceva respirare.ma non dandole da mangiare e da bere!vi immaginate a stare senza mangiare e bere x giorni e giorni?!?
all'incontro di preghiera di domani preghiamo x lei, x la sua famiglia e per noi tutti..affinchè con l'aiuto di Dio riusciamo a comprendere iL VERO senso e valore della vita!
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeGio Feb 12, 2009 2:16 am

concordo in pieno su quello che hai scritto... e grazie perche hai spiegato con più dolcezza e chiarezza quello che volevo dire anche io...
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MessaggioTitolo: ultimo saluto   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeGio Feb 12, 2009 4:19 pm

ecco a te eluana l'ultimo saluto ...è arrivato anche per te il momento di prendereil volo...riposa in pace...sperando che nn ti venga troppo il singhiozzo per tutte le volte che verrai ancora nominata...in bene o in male... riposa in pace...


http://www.ilgiornale.it/att_jpg.php?ID=459725&X=198&Y=149
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MessaggioTitolo: ED ORA ???   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeLun Feb 16, 2009 8:11 pm

MAX, USCITO DAL COMA DOPO 10 ANNI

RINATO IN UN ABBRACCIO CON LA MAMMA

Era caduto in stato vegetativo a 28 anni per colpa di un incidente. "Ero

immobile, ma sentivo tutto. Povera Eluana: io non ho mai voluto morire"

di Rita Balestriero

MILANO - Sentiva tutto, Massimiliano. Irrigidiva i muscoli ascoltando le parole di quei medici che non gli davano speranze. Li rilassava, quando la madre entrava nella sua stanza e allora sotto le coperte del letto d'ospedale riusciva a stendere leggermente quelle gambe che a tutti parevano morte.

Dieci anni trascorsi ad ascoltare immobile perchè dicevano che era in stato vegetativo, Massimiliano, e che da quel coma non si sarebbe mai risveglato. Come Eluana apriva gli occhi, faceva qualche smorfia impercettibile e proprio come Eluana, veniva nutrito attraverso un sondino. "Gliel'ho tolto io, con le mie mani - racconta la madre Lucrezia - La dottoressa mi ha detto che ero pazza, che sarei stata responsabile di eventuali peggioramenti, ma io non ce la facevo più a vederlo così. Da li ho incominciato a imboccarlo, prima cibi frullati, poi anche la pasta al forno [....] "

Era passato da qualche giorno il Natale, "e io quella sera ero distrutta perchè avevo perso da poco mio padre. Di solito prima di metterlo a letto muovevo il braccio di Max per fargli fare il segno della croce, ma quella notte no, gli dissi che non ne avevo voglia. Ero sfinita." Stava per uscire dalla stanza quando si è accorta di un movimento, pensava di essere diventata pazza la signora Lucrezia e invece no. Max il segno della croce lo aveva fatto da solo.

"Non riuscivo a chiamare mi marito dall'emozione, d'istinto sono corsa al letto e quando il suo braccio mi ha avvolta ho capito che non stavo sognando." Non riusciva a crederci nessuno: né il fisioterapista, né i dottori e neppure gl amici, quelli che erano cresciuti insieme a lui all'oratorio e dopo l'incidente non l'avevano abbandonato.

Ora sta seduto su una carrozzella Massimiliano, si alza in piedi se può appoggiarsi a qualcuno, e scrive al computer o a mano, se aiutato nei movimenti. Cinque anni fa ha fatto anche il testimone di matrimonio alla sorella [...]

(c) Il Giornale, 6 febbraio 2009, p. 7
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeVen Feb 20, 2009 1:58 am

ecco l'ennesima dimostrazione che dal coma ci si può svegliare!! io credo che si sia svegliato anche grazie alla madre..è sempre stata lì al suo fianco..nn ha mai smesso di sperare, gli ha rivolto parole dolci e di conforto come solo una mamma sa fare! e lui insieme a lei ha continuato a voler vivere fino al suo risveglio! ecco allora che la scienza dimostra la sua ignoranza in materia,non ci da certezze...quindi possiamo noi fidarci solo della scienza? io dico di no! io dico che c'è un punto in cui dobbiamo affidarci al Signore e rimetterci al suo volere! Max e sua madre l'hanno fatto!!!
un abbraccio a Eluana!
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitimeVen Feb 20, 2009 8:34 pm

incredibile...concordo anch'io...purtroppo la medicina non è una scienza esatta...
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MessaggioTitolo: Re: ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO   ARRIVEDERCI ANCHE A TE ELUANA ENGLARO I_icon_minitime

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